Cos’è la felicità? Come essere più felice? Quali sono le strategie per raggiungere la felicità? In questo articolo proverò a rispondere a queste domande che, probabilmente, ognuno di noi si è fatto almeno una volta nella vita. Perfino Hollywood si è interrogato su questo tema, dando vita a un bellissimo film: “La ricerca della felicità”.
“Fu in quel momento che cominciai a pensare a Thomas Jefferson, e alla dichiarazione d’indipendenza, quando parla del diritto che abbiamo alla vita, libertà e ricerca della felicità, e ricordo di aver pensato, come sapeva di dover usare la parola “ricerca”. Perché la felicità è qualcosa che possiamo solo inseguire, e che forse non riusciremo mai a raggiungere, qualunque cosa facciamo, come faceva a saperlo?!” Christopher Gardner, La ricerca della felicità (2006)
Quando si sente parlare di psicologia, ci si immagina spesso situazioni di disagio, di sofferenza, di disturbi e malattie vere e proprie. Tutte condizioni che costringono il “malato” ad andare dallo psicologo.
Ma la psicologia è anche altro. Infatti, poche volte si focalizza l’attenzione sulla parte “sana” della propria vita. È abbastanza comprensibile, poiché quando emergono i problemi causano un disagio difficile da ignorare. Se proseguirai con la lettura, avrai modo di mettere sotto la lente di ingrandimento il tema della felicità. Tuttavia, è bene ricordare che la psicologia è una scienza. Come tale, non si può fare a meno di adottare un’ottica quanto più rigorosamente scientifica. Non parlerò di “felicità” come se ne potrebbe parlare in un’occasione più informale, ad esempio tra amici. Quello che illustrerò è frutto di molte ricerche, esperimenti e teorie che sono state verificate nel corso della storia.

La disciplina della psicologia che si è impegnata a fondo per studiare la felicità è la “psicologia positiva”. Non è bello già di per sé questo termine? Sicuramente, piuttosto che “psicopatologia” o “psicologia dell’invecchiamento”, questa branca ha un nome più invitante.
Come Sigmund Freud sta per “psicanalisi”, Martin Seligman sta per “psicologia positiva”. Mentre il primo si colloca all’inizio del 20° secolo, il lavoro di Seligman non ha più di 40 anni.
Nei suoi testi, egli scrive: “Speranza, saggezza, creatività, progettualità, coraggio, spiritualità, responsabilità e perseveranza sono stati fin qui ignorati o analizzati solo come sublimazioni degli impulsi ritenuti più autentici, quelli negativi”.
“È arrivato il momento, insomma, che la scienza ci riveli la ricetta della felicità.”
Quindi, la psicologia positiva ha come obiettivo il raggiungimento della felicità e del benessere. Questi due termini sono utilizzati in modo interscambiabile. A volte rappresentano emozioni positive, altre volte attività senza una componente emotiva vera e propria.
Come raggiungere la felicità?
Ebbene si, esiste una ricetta per la felicità, come esiste una ricetta per la torta di mele. Eccola:
H= S + C +V
Analizziamo insieme la formula. H sta per “happiness”, ossia felicità. Questa è il risultato della somma fra tre elementi: il “set range” (S), le “circumstances” (C), e il “voluntary control” (V).
Il primo elemento fa riferimento ad un aspetto relativamente stabile, ovvero la componente genetica della felicità. Secondo la psicologia positiva questo fattore incide per il 50% sul raggiungimento della felicità. In pratica, la base biologica costituisce il livello di partenza per la felicità. Infatti, ognuno di noi può essere molto felice per un successo, per una buona notizia o per un evento positivo, ma con il tempo tenerà a ritornare al suo livello di partenza.
Con le “circostanze” ci si riferisce agli aspetti ambientali nei quali viviamo. Questi fattori incidono per il 10% su come possiamo essere più felici, ed è difficile intervenire per modificarli. Tuttavia, grazie alle sue ricerche Seligman ha identificato alcuni fattori su cui si può agire per provare a cambiare le circostanze esterne, oltre al peso che questi possono avere. In ordine di efficacia, sono:
- vivere in un Paese democratico;
- sposarsi, evitare eventi ed emozioni negative;
- avere una rete di relazioni molto ricca;
- seguire una religione.
Infine, il controllo volontario incide per il restante 40%. Con esso si fa riferimento alla valutazione del passato, l’ottimismo e la ricerca di piacere e gratificazioni. Questo elemento è quello su cui si può intervenire per essere più felici e raggiungere la felicità. In sintesi, possiamo identificare 3 tipi di emozioni che costituiscono questo fattore, relative al:
- passato: per esempio, la soddisfazione, la contentezza, l’appagamento, l’orgoglio e la serenità;
- presente: come l’ottimismo, la speranza, la fiducia e la fede;
- futuro: la gioia, la calma, l’estasi, l’entusiasmo e il piacere.
Quindi, come è possibile essere più felici? Seppur sia stata trovata una formula della felicità, non vale per tutti. Anche la ricetta della torta di mele già citata può portare a risultati diversi in base al pasticcere, al forno utilizzato, all’umidità o alla qualità degli ingredienti. Infatti, non esiste una soluzione che possa andar bene per tutti, sempre. Come abbiamo visto, molto dipende dai fattori individuali, ma anche da quelli ambientali. Tuttavia, possiamo trarre delle informazioni utili in questo senso dalle parole di Seligman. In particolare, ci concentreremo sugli aspetti individuali relativi ai pensieri che facciamo sul passato, sul presente e sul futuro. Quando lavoro come psicologo a Brescia o Desenzano, mi concentro in particolar modo su questi. Pertanto, ecco i 6 modi per essere più felici!
Come essere più felici rispetto al passato

Rispetto al proprio passato si possono provare diverse emozioni. Tra queste abbiamo:
- Emozioni negative: risentimento, rabbia, compassione.
- Emozioni positive: soddisfazione, contentezza, appagamento, orgoglio, serenità.
Più la visione del proprio passato è positiva, più si può essere felici. Può sembrare un discorso un po’ semplificato, ma è proprio così. Quindi, cosa possiamo fare in merito?
- Smetti di pensare che il passato determina il tuo futuro. Questo pensiero ti rende passivo rispetto alla vita e non ti è di alcun aiuto. Al contrario, sarebbe più utile realizzare che si ha un grande controllo rispetto alla propria esistenza. Le nostre scelte determinano la nostra felicità. Per esempio, Si può diventare persone di successo, arrivare a grandi obiettivi o decidere cosa è meglio fare in molte situazioni. In questi casi, la parola d’ordine è “pazienza”.
- Sii grato per ciò che hai avuto di buono in passato. Questo poiché la gratitudine ha l’effetto di amplificare gli eventi positivi successi in passato ed essere felici. Un buon metodo per provare gratitudine potrebbe essere quello di scrivere una lettera o un diario rivolto a persone verso le quali senti di provare questa emozione. Ricordati di specificare anche l’oggetto o l’evento per il quale provi gratitudine.
- Impara a perdonare gli errori passati. Il perdono è l’arma vincente per far perdere il peso dannoso che gli eventi negativi accaduti in passato si trascinano. Emozioni come rabbia, risentimento, compassione o altre, abbassano il livello di felicità.
Come essere più felici rispetto al futuro

I tuoi sentimenti rispetto al futuro dipendono per la maggior parte dai pensieri e dalle interpretazioni rispetto al mondo o alle persone in generale. Si possono provare emozioni positive, come ottimismo, speranza, fede e fiducia. Oppure, si possono provare emozioni negative, come paura, ansia o timore.
Per esempio, se ci si convince che l’esame della settimana prossima andrà malissimo, non ci aiuterà ad essere felici, anzi. Al contrario, pensare di programmare un viaggio il prossimo mese, può essere fonte di felicità.
Quindi, come possiamo essere felici rispetto al futuro?
4. Impara a riconoscere i pensieri pessimistici. Non è un compito facile. Ci si deve concentrare sui propri pensieri e rendersi conto di come, a volte, questi hanno un tema che si ripete. Solitamente, possono assumere la forma di “frasi brevi”, per esempio:
<<Santo cielo, devo essere davvero il peggior impiegato di sempre. Non riesco a combinarne una giusta. Forse dovrei semplicemente mollare! Il mio capo penserebbe che sono comunque inutile. Sono un perdente!>>
oppure
<<Va bene, il mio capo non è stato contento del mio lavoro, non è un grosso problema. In effetti, avrei potuto scrivere l’ultima parte della relazione più nel dettaglio. La prossima settimana proverò a lavorare più a fondo su questo documento, così dimostrerò al mio capo che sono davvero capace. In fondo, a tutti può capitare di commettere errori. Non vedo l’ora di fare meglio!>>
Quale dei due pensieri avrà la forza di creare emozioni negative e quindi allontanarci dalla prospettiva di essere più felici? Ovviamente, il primo. È curioso notare come la situazione non sia cambiata. Infatti, abbiamo ricevuto una critica dal capo in entrambi i casi. Cosa è cambiato allora? Il modo in cui ci vediamo competenti, la possibilità di riprendere il controllo della situazione nel futuro e, in generale, l’interpretazione dell’evento.
Come essere più felici rispetto al presente

Seguendo un ordine preciso, l’obiettivo di essere più felici rispetto al presente è l’ultimo. Tuttavia, per arrivare a tale obiettivo è necessario conoscere la differenza tra “piacere” e “gratificazione”.
Il “piacere” corrisponde alle delizie che hanno forti componenti sensoriali ed emotive. Ad esempio, la sovrabbondanza, l’ebbrezza, l’estasi, l’orgasmo, il riso e il comfort si possono provare mentre svolgiamo un’attività. Questi sono momentanei e non coinvolgono il processo di pensiero, se non minimamente.
Esempi di attività che generano piacere possono essere: guardare la televisione, farsi fare un massaggio, ascoltare la musica, mangiare cioccolato o bere del vino.
La “gratificazione” corrisponde alle attività che non sono per forza associate a sensazioni particolari. Al contrario, la gratificazione è quel momento in cui ci sentiamo completamente immersi nell’attività in cui stiamo svolgendo. In questo lasso di tempo, siamo assorbiti dalle nostre mansioni e ci sembra quasi di perdere il controllo del tempo. Ci sentiamo efficaci, sembra che le nostre abilità corrispondano perfettamente a ciò che il compito richiede, ci sentiamo forti e abili. Questo è quello che la psicologia positiva chiama “esperienza di flow”. Al contrario del piacere, la gratificazione impone un attività mentale molto elevata e un’attenzione particolare verso le nostre potenzialità.
Alcuni esempi di situazioni in cui possiamo sentirci gratificati sono: giocare a calcio, avere una conversazione su un certo tema, fare un’escursione, leggere un libro interessante o aiutare i bisognosi.
Le esperienze da ricercare per essere più felici nel presente sono quelle che aumentano la gratificazione. Tuttavia, anche ciò che aumenta il piacere può essere ricercato, ma è stato provato come la felicità che da esso deriva è a breve termine. In altre, parole, dura poco e solo nel momento in cui svolgiamo quella particolare attività. Invece, “l’esperienza di flow” è la chiave per essere felici.
Quindi, come possiamo raggiungere il “flow”?
5. Ricerca le esperienze che danno gratificazione. Esci di casa e cimentati in uno sport, in un hobby o in un’attività a piacere. Fai questo fino a quando non trovi una situazione in cui ti senti effettivamente appagato e non vuoi più smettere.
6. Riconosci le tue risorse e potenzialità. Valuta i tuoi punti di forza e sfruttali il più possibile. In questo senso, la psicologia positiva ha raggruppato 24 caratteristiche che ognuno di noi potrebbe avere nella propria personalità. Gli esperimenti dimostrano che più utilizziamo le risorse presenti in cima alla nostra lista, più possiamo raggiungere l’esperienza di “flow”.
Puoi conoscere le tue caratteristiche compilando questo test online.
Seleziona la lingua “italiano”, registrati e procedi. Il test si chiama VIA ed è stato ideato proprio da Seligman. Il tempo che impiegherai sarà di circa 10-15 minuti.
Hai ancora dubbi su come essere più felice? Non sai quale strategia adottare o senti che qualcosa ti blocca? Prova a contattarmi e potremo discutere della tua situazione!